PRIMA TAPPA COPPA DEL MONDO ENDURO A PIETRA LIGURE

prima tappa di coppa del mondo a Pietra Ligure Risultati e commenti dei partecipanti vincono Booker e Harnden

GARE

5/13/20254 min read

📍 PIETRA LIGURE – TORNA IL VERO ENDURO

Con la tappa inaugurale del 2025 si torna finalmente a respirare l’enduro delle origini. Non un prologo al sabato e la gara alla domenica, ma due giorni veri di gara, preceduti da due giornate di prove interamente pedalate (a eccezione della risalita verso PS1). Un format che fa selezione, mette in risalto la preparazione fisica e tecnica, e toglie di mezzo le “comodità” degli shuttle, riportando tutti sulla stessa linea di partenza.

DUE GIORNI DI GARA, DUE FACCE DELLA SFIDA

Il giorno uno prevedeva tre speciali: due sopra i dieci minuti e una sprint finale da poco più di due. 1400 metri di dislivello positivo, in più una navetta per raggiungere la PS1, per poter fare poi circa 2000 metri in discesa. Il secondo giorno ancora più duro: tutti i trasferimenti pedalati, per un totale di quasi 1700 metri di dislivello positivo e quattro prove speciali, tre delle quali decisamente corte e tecniche, dove i distacchi si giocano sui decimi.

ADDII PESANTI E NUOVI INIZI

La stagione parte anche con qualche scossone: Isabeau Courdurier ha annunciato il ritiro dopo aver conquistato il primo titolo mondiale ufficiale nel 2024, lasciando le gare per dedicarsi al team e ai giovani. Martin Maes cambia disciplina e si sposta nel downhill col team FMD Orbea, stesso discorso per Richie Rude, che però resta attivo anche in enduro – e infatti a Pietra c’era, e pure competitivo. Alex Rudeau non lascia del tutto, ma ha già detto che non sarà presente a tutte le tappe. Anche Harriet Harnden vira verso il downhill, ma resta una mina vagante in enduro, e a Pietra ha dimostrato di essere ancora la più forte.

GIORNO 1 – MOIR E HARNDEN PARTONO FORTI

PS1 – “Isallo Extasy”: si comincia con una speciale lunga e fisica. Vince Jack Moir in 12’29”, con Lukasik attaccato a soli 4 decimi. Terzo Booker a 4”, poi Rudeau, mentre Rude chiude nono. Subito fuori dai giochi Melamed, che fora e perde oltre 4’. Tra le donne, Ella Conolly davanti per un soffio su Charre e Harnden.

PS2 – “Hiroshima”: un’altra lunga. Harnden cambia marcia e rifila 12” a Conolly e 19” a Goldsbury, salendo in testa alla generale. Moir vince ancora tra gli uomini, ma con distacchi minimi: i primi dieci racchiusi in sei secondi.

PS3 – “Dolcenera”: la speciale corta la vince Melamed, a dimostrazione che nonostante la sfortuna c’è e ha ancora voglia di lottare. Secondo Tordo, anche lui rallentato da una foratura in PS1. Moir chiude terzo e mantiene la leadership. Harnden vince ancora tra le donne.

Classifiche dopo il primo giorno

Elite Uomini

  1. Jack Moir – 26’25".80

  2. S. Lukasik – 26’29".96

  3. D. Booker – 26’32".19

Elite Donne

  1. Harnden – 29’33”.87

  2. Conolly – 29’43”.63

  3. Charre – 29’53”.92

Jr Uomini

  1. Almuesi Melvin 27'35''.66

  2. Sainthuile Gabriel 27'35''.99

  3. Millwood Cooper 27'46''.63

Jr Donne

  1. Metge Lucille 32'02''.63

  2. Porta Elise 32'04''.75

  3. Adams Lacey 33'18''.78

GIORNO 2 – UNA LOTTA A DECIMI FINO ALL’ULTIMO

PS4: la giornata si apre col colpo di scena – caduta per Moir che perde 14”. La speciale la vince Rudeau, davanti a Booker e Gilchrist. Classifica rivoluzionata: Booker leader, Lukasik a pochi decimi, Rudeau terzo. Harnden invece allunga ancora.

PS5 – “Fedeli alla linea”: Harnden allunga ancora, rifila 9” a Conolly e 17” a Charre. Gara quasi chiusa. Tra gli uomini, Lukasik passa in testa con Booker a ruota. Tutti ancora vicinissimi.

PS6 – “Gabry”: una sprint da meno di due minuti, e la classifica si comprime ulteriormente. Lukasik guida per 2.6” su Booker, 6” su Rudeau, Moir e Gilchrist incollati lì dietro.

PS7 – “Armüin”: ultimo sforzo. Booker si gioca tutto e fa il tempo. Batte Lukasik di 3” e si prende la gara per appena 0.38 secondi. Rudeau completa il podio. Harnden chiude con l’ennesima vittoria di speciale e si porta a casa la tappa dominando.

Classifica finale Elite

Elite Uomini
🥇 D. Booker – 43’00”.76
🥈 S. Lukasik – 43’01”.14
🥉 A. Rudeau – 43’05”.48
4. J. Moir – 43’08”.60
5. G. Gilchrist – 43’08”.73

Elite Donne
🥇 H. Harnden – 48’02”.80
🥈 E. Conolly – 48’27”.17
🥉 M. Charre – 48’54”.35

Jr Uomini
🥇 Almuesi Melvin 44'53''.80
🥈Millwood Cooper 45'08''.52
🥉 Falcini Matteo 45'43''.75

Jr Donne
🥇 Adams Lacey 54'13''049
🥈Bear Chloe 54'22''.04
🥉 Metge Lucille 52'16''.70

CLASSIFICHE COMPLETE

ITALIANI: QUALCHE LUCE, QUALCHE ASSENZA PESANTE

Tra gli junior, buone notizie: Matteo Falcini terzo, Simone Leo quarto. Tra gli elite invece pesa l’assenza di Mirco Vendemmia (infortunio in moto), ma Tommaso Francardo chiude in 14ª posizione a soli 49” dalla vetta – ottimo segnale per la stagione. Più indietro Tommaso Calonaci (33°) e Luca Boscheri (63°), che per la prima volta correva con la maglia della nazionale italiana, Davide Dal Pian (64°) Solitamente è il preparatore di tutti questi atleti italiani, ma a volte gli piace correre e provare a metterli in riga. Tra le donne, Nadine Ellecosta chiude decima, in crescita costante.

POST GARA – FORMAT PROMOSSO A PIENI VOTI

Il nuovo format ha convinto quasi tutti. Due giorni di gara vera, niente mezze misure, distacchi ridotti al minimo e un livello tecnico altissimo. Anche tra i top rider si è visto qualche esperimento interessante: Rude e Rudeau hanno provato le nuove forcelle Fox a steli rovesciate, anche se Rudeau alla fine ha corso con una classica, ho provato a chiedere il perchè e mi ha liquidato con un semplice "why not".

Curiosità più succosa: Harriet Harnden ha vinto con una bici equipaggiata con cambio Pinion e trasmissione a cinghia, prima volta assoluta in una gara di Coppa del Mondo DH o Enduro.

DICHIARAZIONI AZZURRE

Francardo:
“Bello tornare a correre su quattro giorni senza shuttle, più semplice e meno stress. Il primo giorno l’ho patito un po’, ma fisicamente sto bene e punto in alto.”

Ellecosta:
“Grande fan di questo format! Il primo giorno sono partita troppo cauta, ma il secondo ho recuperato bene. Contenta del decimo posto, la forma c’è.”

Boscheri:
“Figata correre due giorni, come si vedeva nei video anni fa. Però è stato massacrante. Piste lunghe, tanta gestione: serve arrivarci più pronti, ma è stato super motivante.”

Leo:
“Non ero al top, ma volevo dare il massimo. Gestito il primo giorno per spingere meglio il secondo, poi una caduta in PS5 ha complicato tutto. Comunque bella esperienza, bella ma tosta.”